Presso Museo Galileo
Prezzo compreso nel biglietto di ingresso al museo
Ore italiane
I collezionisti hanno sempre avuto un ruolo decisivo nel creare le raccolte museali. La mostra Ore italiane, curata da Antonio Lenner e Giorgio Strano, sottolinea questo dato di fatto, spesso sottovalutato, presentando al pubblico una selezione di orologi italiani rintracciati, conservati e studiati da Gian Carlo Del Vecchio (1918-2016). In sessant’anni di ininterrotta attività, questo grande collezionista ha costituito una raccolta specialistica che nulla ha da invidiare a quelle analoghe dei maggiori musei del mondo.
I sessanta capolavori in mostra, tutti originali, realizzati dal XV all’inizio del XIX secolo, costituiscono una selezione estremamente significativa dell’intera collezione, che conta oltre trecento esemplari. Per meglio definire il contesto della misura del tempo in ambito italiano, la mostra include anche alcuni strumenti per conoscere l’ora ideati prima della diffusione dell’orologio meccanico. Sono inoltre esposti gli utensili adoperati dai maestri orologiai per realizzare i loro capolavori.
CAPOLAVORI DA COLLEZIONE
Gli orologi storici selezionati — da tavolo, da parete, da torre — non sono soltanto belli e significativi della produzione di alcuni dei più rinomati artefici italiani. Da un lato testimoniano l’ossessione umana di misurare e controllare il tempo, nell’effimero tentativo di dominarlo; un desiderio talora stigmatizzato dalle decorazioni presenti sulle casse e sui quadranti degli orologi. Dall’altro lato, alcuni esemplari in mostra raccontano storie loro proprie, che si affiancano a quella più generale del progresso tecnologico. Ne sono un esempio i “notturni” dei fratelli Campani, ideati nel cuore della Roma barocca per esaudire il desiderio papale di sapere l’ora senza dover ogni volta accendere una candela e, soprattutto, senza quei fastidiosi ticchettii che disturbano il sonno.
Highlights
Orologio da tavolo
Antonio Torri (XVIII-XIX secolo)
1812
Bronzo dorato, ferro, smalto; 16 x 10 x 25 cm
Milano, Collezione privata
Sulla base di questo orologio si vedono tre cartigli: quello centrale reca una grande N (che sta per Napoleone), mentre la G e la L nei cartigli laterali sono le iniziali di Giuseppe Luosi, primo proprietario dell’orologio. Il Conte Luosi di Mirandola (1755-1830) fu Ministro di Grazia e Giustizia nel Regno d'Italia e godette di particolare considerazione da parte di Napoleone, che gli conferì la Legion d’Onore.
Orologio da tasca
Francesco Papillon (XVII-XVIII secolo)
circa 1690
Argento, ottone, pelle di pesce; diametro circa 8 cm
Milano, Collezione privata
La particolarità di questo orologio da tasca è la cassa esterna, ricoperta in pelle di pesce e decorata con chiodini d’argento.
Orologio astronomico da tavolo
Domenico Mezzanotte (1731-1797)
metà XVIII secolo
Legno, rame, ottone, vetro; 40 x 20 x 55 cm
Milano, Collezione privata
Gli undici quadranti di questo orologio astronomico hanno diverse funzioni: indicano la posizione del Sole, la durata del mese, l'età e la fase della Luna, il segno zodiacale, oltre a fornire varie altre informazioni, alcune delle quali tuttora prive di interpretazione, ma di probabile uso astrologico. L’apertura posteriore consente l’accesso al complesso meccanismo. Domenico Mezzanotte fu un esperto orologiaio che costruì anche orologi da campanile per le chiese della Valsugana.
Orologio notturno
Giuseppe Campani (1635-1715)
circa 1660
Legno, metallo dorato, rame; 53 x 34 x 13 cm
Milano, Collezione privata
Nella scena raffigurata sul quadrante un vecchio assiste al girotondo di quattro fanciulle (le Stagioni), allusivo alla circolarità del tempo, e punta il dito in alto, verso la fascia in cui Crono spinge il cerchio con la cifra indicante l’ora. I beni granducali inventariati a Palazzo Pitti alla morte di Ferdinando de’ Medici, nel 1713, comprendevano un orologio “di ebano, alto nel più soldi 18 [54 cm] con mostra per davanti di rame, dipintovi quattro ninfe in atto di ballare et un vecchio a sedere additandogli il tempo che passa, dipinto nella fascia che mostra l’ora, serve per la notte, con modiglioni et una nicchia sopra al cornicione di pero tinto di nero”. La descrizione suggerisce che questo notturno di Giuseppe Campani possa essere l’orologio menzionato nell’inventario.
Pendola da tavolo
circa 1670
Legno, pietre dure, pergamena, foglia d’oro; 47 x 22 x 75 cm
Milano, Collezione privata
Splendido esempio della raffinatezza con cui erano costruite molte pendole da tavolo, oggetti dalla doppia funzione: pratica e decorativa. La cassa è realizzata con intarsi di legni diversi e pietre dure, ed è arricchita con decorazioni a foglia d’oro. Il cassettino nella parte inferiore, anch’esso decorato a intarsi di pietre dure, contiene la chiave di carica.
Orologio notturno
Pietro Tommaso Campani (attivo 1656-1682)
1670
Legno, bronzo, rame, ferro, ottone; 80 x 36 x 120 cm
Milano, Collezione privata
Questo è uno degli orologi notturni costruiti dai fratelli Campani — Matteo (1620-1678), Pietro Tommaso (attivo 1656-1682) e Giuseppe (1635-1715) — per papa Alessandro VII. Il papa, che soffriva di insonnia, chiese al suo cameriere, il cardinale Gerolamo Farnese, “un orologio per la notte, il quale mostri bene e distintamente le ore; ma in modo che il lume della lucerna o lampada non venga a offendere gli occhi di chi lo riguarda [...] e che sia privo di strepito di tempo”. Dopo vari tentativi, i fratelli Campani costruirono un orologio che rispondeva alle richieste papali. Alessandro VII, soddisfatto del risultato, firmò un diploma d’invenzione, in virtù del quale nello Stato della Chiesa nessuno poteva costruire o vendere orologi simili.
Il dipinto del quadrante mostra una scena campestre, nella quale un vecchio richiama l’attenzione di una giovane donna sulla figura allegorica del Tempo con la falce, in volo sopra di loro.
Attività didattiche speciali
Info e prenotazioni:
Costo dell’attività: € 3,00 oltre al biglietto di ingresso
Laboratori
La macchina del tempo. Orologi tra ruote e molle
A cura di Andrea Palmieri
Il laboratorio, tenuto da un maestro orologiaio,
coinvolge i visitatori in un affascinante viaggio
alla scoperta dell’orologio, della sua storia e
dei suoi raffinati meccanismi.
- 30 luglio
- 27 agosto
- 17 settembre
- Orario: domenica 10:30 - 12:30
Meridiane e orologi solari. Alla ricerca del "tempo vero"
A cura di Stefano Barbolini
Protagonisti sono i primi strumenti di misura del tempo, basati sull’osservazione del moto apparente del Sole, e i sistemi orari utilizzati nelle diverse epoche.
- 3 settembre
- 10 settembre
- 8 ottobre
- Orario: domenica 10:30