Collezioni

Una selezione dei nostri capolavori
stemma Accademia del Cimento
Orologio solare poliedrico

Il Collezionismo Mediceo

1562 - La Guardaroba Medicea

La collezione medicea di strumenti scientifici fu avviata da Cosimo I (1519-1574) e ospitata nella Guardaroba di Palazzo Vecchio, conosciuta oggi come la "sala delle carte geografiche". Decorata tra il 1563 e il 1581 da Egnazio Danti e Stefano Buonsignori, i 57 sportelli degli armadi raffigurano la geografia del mondo conosciuto. L'orologio dei pianeti di Lorenzo della Volpaia si trova sulla parete di fondo, mentre il progetto originale prevedeva due grandi globi, uno terrestre e uno celeste, che avrebbero dovuto scendere dal soffitto apribile.

 

1600 - Lo Stanzino delle Matematiche

Nel 1600 Ferdinando I (1549-1609) spostò gli strumenti in un piccolo spazio della Galleria degli Uffizi chiamato "Stanzino delle matematiche". La volta fu decorata da Giulio Parigi, che vi raffigurò gli strumenti della collezione. Qui, insieme alla terrazza adiacente che già ospitava la grande sfera armillare costruita da Antonio Santucci nel 1593, furono riuniti gli strumenti del lascito testamentario di Robert Dudley e quelli acquistati in Germania dal principe Mattias de' Medici.

1657 - L'Accademia del Cimento

Con la creazione dell'Accademia del Cimento nel 1657, su iniziativa di Ferdinando II (1610-1670) e Leopoldo de' Medici (1617-1675), la collezione si arricchì di nuovi strumenti per lo studio sperimentale dei principi della filosofia naturale, focalizzandosi principalmente sulla termometria, la barometria e la pneumatica. L'Accademia ebbe sede a Palazzo Pitti, dove furono successivamente trasferiti tutti gli strumenti della collezione medicea.

Il Collezionismo Lorenese

1775 - Il Museo di Fisica

Nel 1775 gli strumenti raccolti a Palazzo Pitti furono trasferiti nel Regio Museo di Fisica e Storia Naturale presso il Palazzo Torrigiani in via Romana (oggi Museo La Specola). Il Granduca Pietro Leopoldo d'Asburgo Lorena (1747-1792) nominò l'abate Felice Fontana come direttore, il quale si occupò di costruire un osservatorio e di arricchire la collezione con nuovi strumenti di matematica, fisica, meteorologia ed elettricità.

1829 - Le Officine del Museo

Dopo un periodo di abbandono durante l'occupazione francese (1799-1814), il periodo della restaurazione lorenese portò a una riorganizzazione del museo e delle officine. Sotto la direzione di Vincenzo Antinori, parteciparono alle attività delle officine rinomati astronomi e fisici, come Giovanni Battista Amici, esperto nella costruzione di microscopi, telescopi, micrometri e spettroscopi, e Leopoldo Nobili, inventore di strumenti elettromagnetici, galvanometri e pile termoelettriche.

1841 - La Tribuna di Galileo

La Tribuna fu costruita nel 1841 nel Museo di Fisica su richiesta del Granduca Leopoldo II (1797-1870). L'architetto Giuseppe Martelli progettò gli spazi per ospitare la statua di Galileo, affreschi e bassorilievi raffiguranti le scoperte di Galileo e, soprattutto, i famosi strumenti del grande scienziato: il compasso geometrico e militare, una calamita armata, due cannocchiali e la lente obiettiva del cannocchiale con cui Galileo scoprì i satelliti di Giove.

Ritratto di Pietro Leopoldo
lente obiettiva

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