
Il Museo Galileo si unisce al cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Cambiano, uno dei più autorevoli studiosi della storia della filosofia, della scienza e della tecnica nel mondo antico, temi ai quali aveva dedicato anche il suo ultimo saggio di recente pubblicazione, Aristotele e la tecnica (Il Mulino, 2025). Allievo di Nicola Abbagnano, Cambiano ha svolto la sua carriera di docente presso l’Università di Torino fino al 2003, quando è stato chiamato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa come professore ordinario di Storia della filosofia antica divenendone professore emerito nel 2012. È inoltre stato Accademico dei Lincei, socio dell'Accademia delle Scienze di Torino, consigliere dell'Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento e dal 1998 al 2000 presidente della Consulta Nazionale Universitaria di Filosofia. Capace di unire rigore filologico, ampiezza di visione e chiarezza di linguaggio, grazie alla sua notevole capacità di comunicazione Cambiano è stato autore di opere accessibili anche ai non specialisti. In particolare, il prof. Cambiano, con la moglie Prof. L. Repici. aveva collaborato col nostro Istituto in occasione dei progetti di ricerca dedicati alla conoscenza delle piante nell’antichità classica, preliminari alla realizzazione della mostra “Il giardino antico da Babilonia a Roma. Scienza, arte, natura” (Firenze, Limonaia del Giardino di Boboli, 2007). Tra i suoi lavori di maggior successo si ricordano Platone e le tecniche (Laterza, 1971), La filosofia in Grecia e a Roma (Laterza, 1983), Il ritorno degli antichi (Laterza, 1988), Alle origini della meccanica. Archimede e Archita (Arachnion, 1996), Polis, un modello per la cultura europea (Laterza, 2000), Figure, macchine, sogni. Studi sulla scienza antica (Edizioni di Storia e Letteratura 2006), Perché leggere i classici. Interpretazione e scrittura (Il Mulino 2010), Come nave in tempesta. Il governo della città in Platone e Aristotele (Laterza 2016). Alla moglie prof. Luciana Repici, ai suoi familiari e colleghi le nostre più sentite condoglianze.